venerdì 13 dicembre 2013

Geolocalizzazione su Android senza GPS

Attualmente e' possibile effettuare la geolocalizzazione di un telefono Android mediante la rete cellulare,una possibilita', un tempo riservata a forze dell'ordine ed ai gestori della telefonia mobile.

Mediante le Api di Android e' possibile ottenere le informazioni sulla antenna agganciata dal telefono.
I parametri sono
MCC e MNC : relativi al gestore (in questo caso MCC 222 e MNC 88 indica Wind Italia)
CID e LAC : sono gli identificativi dell'antenna

Il codice per ottenere queste informazioni  si possono ottenere con il codice riportato al termine del post


A questo punto ci si puo' affidare a servizi come quello fornito da Cellphonetrackers.org, per ottenere una geolocalizzazione


Il segreto e' che esiste un database pubblico della posizione e degli ID delle antenne di telefonia mobile denominato OpenCellID che permette di convertire le informazioni di telefonia in informazioni geografiche

Con la scheda Wind non sono riuscito a identificare le NeighboringCellInfo ne' il numero del cellulare (che e' gestito a livello di rete e non e' contenuto fisicamente nella SIM)
Con Vodafone invece la lista delle antenna vicine si popola con tre elementi di cui viene indicato l'RSSI ma non il LAC ed il CID (quindi fondamentalmente e' inutile)

Modifica il file Manifest
<uses-permission android:name="android.permission.READ_PHONE_STATE"/>

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 TelephonyManager mTelephonyMgr;
        mTelephonyMgr = (TelephonyManager) getSystemService(Context.TELEPHONY_SERVICE);
        String networkOperator = mTelephonyMgr.getNetworkOperator();
        GsmCellLocation cellLocation = (GsmCellLocation) mTelephonyMgr.getCellLocation();
        nr_phone = mTelephonyMgr.getLine1Number();
        cid = cellLocation.getCid();
        lac = cellLocation.getLac();
        if (networkOperator != null) {
            mcc = Integer.parseInt(networkOperator.substring(0, 3));
            mnc = Integer.parseInt(networkOperator.substring(3));
        }
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questo invece e' il codice per le celle vicine che non mi funziona



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  List<NeighboringCellInfo> NeighboringList = mTelephonyMgr.getNeighboringCellInfo();
        String stringNeighboring = "Neighboring List- Lac : Cid : RSSI\n";
        for(int i=0; i < NeighboringList.size(); i++){
         
        String dBm;
        int rssi = NeighboringList.get(i).getRssi();
        if(rssi == NeighboringCellInfo.UNKNOWN_RSSI){
        dBm = "Unknown RSSI";
        }else{
        dBm = String.valueOf(-113 + 2 * rssi) + " dBm";
        }
 
        stringNeighboring = stringNeighboring
         + String.valueOf(NeighboringList.get(i).getLac()) +" : "
         + String.valueOf(NeighboringList.get(i).getCid()) +" : "
         + dBm +"\n";
        }
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Debian su Asus ET1611

Ho avuto modo di incrociare le armi su un curioso All-In-One della Asus
Il motivo dell'interesse e' stato che la macchina e' stata recapitata con un sistema operativo denominato "Asus Express Gate Cloud Os", una interfaccia minimale che permette di navigare e mandare mail con il touchscreen  o con la tastiera


Gia' con una configurazione cosi' minimale il calcolatore ha mostrato evidenti limiti: il monitor e' pessimo sia come assemblaggio (il monitor non e' a filo con lo schermo) che come qualita', il touch e' piuttosto impreciso e non reattivo (non e' chiaro se il lag sia software od hardware)

Il computer e' dotato di un processore Atom D450 e cio' da solo fa escludere l'installazione di Windows 7 (anche se in effetti la Asus commercializza la famiglia ET1611 con questo sistema operativo)

E' stato provato quindi ad installare Debian che non ha fatto una piega nell'installazione.
Sulla macchina e' installata una scheda di rete cablata della Realtek mentre la parte WiFi e' gestita da un Atheros



L'aspetto da rimarcare da questa prova e' che l'Asus ET1611 e' lento anche con Debian, tanto che mi verrebbe voglia da taggare questo post come Obsoleto.
Per finire la chicca, il costo del calcolatore e' di circa 400 euro (commenti superflui)

ThinkerKit DMX Receiver

Mi hanno prestato il DMX Relay Receiver della ThinkerKit
Si tratta di un componente che dovrebbe essere collegato al DMX Master Shield ma la presenza del processore ATMega32U4 lo rende anche indipendente



Prima osservazione: non usatelo su Windows. Richiede i driver e non sono riuscito a trovarli. Usarlo su Linux e' invece una passeggiata
Il sistema viene riconosciuto e programmato come una Arduino Micro anche se di fatto puo' solo pilotare i propri relay
Per permettere la commutazione dei rele' e' necessario utilizzare una alimentazione esterna a 12 V

Per rendere operativa la scheda si usa la libreria DMX (l'identificativo della scheda, modificabile mediante i jumper, e' stato impostato a 3)
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#include <DmxMaster.h>

int ADDRESS = 3; 
int led = 13;


void setup() {
  DmxMaster.maxChannel(ADDRESS + 3);
  pinMode(led, OUTPUT);  
  Serial.begin(9600);
}

void loop() {
  for (int i = ADDRESS; i < ADDRESS + 4; i++) {
    digitalWrite(led, HIGH);
    DmxMaster.write(i, HIGH);
    delay(1000);
    Serial.println(i);

    DmxMaster.write(i, LOW);
    digitalWrite(led, LOW);
  }
}
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In conclusione direi che il sistema e' costoso (oltre i 40 euro) e piu' complicato che non usare il semplice metodo presentato in questo post oppure in questo

giovedì 12 dicembre 2013

Gestire l'evento onrelease su pulsante di Android

Sto sviluppando una applicazione che mandi un segnale di allarme in caso di necessita' da parte di un utente.
Per inviare il messaggio e' previsto che l'utente prema un pulsante, grande quanto lo schermo
E' necessario pero' evitare falsi allarmi quindi il pulsante deve essere tenuto premuto per un determinato tempo (diciamo 1 secondo) e quindi non si puo' generare l'evento sull'onclick ma si deve fare in modo di calcolare la differenza di tempo tra l'evento onclick ed onrelease

Di seguito il codice per gestire questo problema
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package com.test.onrelease;

import android.os.Bundle;
import android.app.Activity;
import android.graphics.Color;
import android.view.*;
import android.view.View.OnTouchListener;
import android.widget.Button;

public class MainActivity extends Activity {



private Button pulsante;
long lastDown;
long lastDuration;

@Override
protected void onCreate(Bundle savedInstanceState) {
super.onCreate(savedInstanceState);
setContentView(R.layout.activity_main);
   


pulsante = (Button)  findViewById(R.id.button1);

pulsante.setText("Premere il pulsante per almeno 1 secondo");

pulsante.setOnTouchListener(new OnTouchListener() {
    public boolean onTouch(View v, MotionEvent event) {
       if(event.getAction() == MotionEvent.ACTION_DOWN) {
          lastDown = System.currentTimeMillis();
       } else if (event.getAction() == MotionEvent.ACTION_UP) {
          lastDuration = System.currentTimeMillis() - lastDown;
          if (lastDuration > 1000)
          {
           pulsante.setBackgroundColor(Color.GREEN);
           pulsante.setText("Richiesta accettata. Invio in corso");
          }
           else
           {
           pulsante.setBackgroundColor(Color.RED);
           pulsante.setText("Premere il pulsante per almeno 1 secondo");
           }
       }
return false;
    }
 });


}
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mercoledì 11 dicembre 2013

Debian su IBM A31P

Il modello su cui e' stata provata Debian e' in questo caso un vetusto IBM A31P, il modello base dei portatili IBM della prima meta' degli anni 2000.
Dato il periodo di uscita e la fascia "economica" (sempre che IBM abbia mai fatto qualcosa di economico) si nota il peso oltre i 3 Kg, l'assenza di Wireless (per maggiori dettagli vedere qui), il connettore micro FireWire

A dispetto della batteria completamente priva di capacita' di carica, il portatile si distingue per una risoluzione del monitor di 1600x1200 pixel (un record per l'epoca ed anche per altri portatili piu' recenti)
Da segnalare la presenza di una Ultraport ben nascosta nel lato alto del display

Sulla macchina e' stata montata una Debian Squeeze (l'installazione di questo portatile risale al giugno di due anni fa ma solo in questi giorni mi e' ritornata tra le mani)

Non e' certo una macchina veloce ma la fantastica tastiera IBM fa dimenticare il peso eccessivo










martedì 10 dicembre 2013

Resettare la password di root su Linux/Debian

Mi e' tornato indietro una macchina su cui avevo lavorato un paio di anni fa e che avevo configurato come Debian Box; nel disco fisso mi ricordavo di aver lasciato la copia di un programma che mi interessa e cosi' lo ho riacceso.

Al login ho dato la mia username e la mia password e sono entrato nella home ma non ho trovato traccia del file. Per cercare su tutto il disco ha cercato di elevarmi a root ma la password non veniva accettata (il calcolatore e' passato per diverse mani e niente di piu' semplice che qualcuno abbia modificato la password di root)
Mi sono trovato nell'imbarazzante posizione di dovermi sproteggermi da me stesso



Per resettare la password di root si puo' procedere come segue (ripreso da questo sito)
1) avviare il calcolatore
2) alla finestra di Grub, selezionare Single Mode (senza premere Invio) e digiatare il tasto "e"

si entra quindi in modalita' di Edit della configurazione di Grub

3) trovare la line che inizia per "linux /boot.........." e inserire alla fine  init=/bin/bash
in questo modo al prossimo riavvio parte una sessione bach

4) CTRL+X
termina e riavvia. Alla ripartenza ci si  trova in bash. Si digitano i seguenti comandi

mount -rw -o remount / 
passwd

che in sostanza montano la root del file system in lettura/scrittura e poi si resetta la password di root.
Il lavoro e' finito e si dovrebbe riavviare la macchina. A me i comandi "halt" od "init 0" non hanno funzionato per cui, per essere sicuro che le modifiche fossero andate a buon fine ho prima smontato il file system e poi riavviato mediante il tasto fisico la macchina

All'avvio successivo avevo il pieno controllo del calcolatore

lunedì 9 dicembre 2013

Torrent su Raspberry

Su richiesta di un amico ho provato a creare una torrent machine basata su Raspberry (ovviamente i concetti ed i comandi sono applicabili su qualsiasi Linux Box)


(il sistema e' nato per funzionare headless ovvero senza tastiera, mouse e monitor ma per le fasi di sviluppo ho usato un po' di aiuto)

Ci sono molti tutorial su Internet e questa cerca di essere il riassunto e la via piu' breve per mettere in funzione questa impostazione

Si parte da una installazione pulita di Raspbian (niente Noobs che ruba spazio per nulla sulla SD) su una schedina da almeno 8 Giga in modo da lasciare spazio ai dati (non e' infatti previsto l'utilizzo di un disco esterno)

Si installa quindi transmission-daemon
apt-get install transmission-daemon

si stoppa il servizio
/etc/init.d/transmission-deamon stop

e si edita il file /etc/transmission-deamon/settings.json
(sono evidenziate in giallo le modifiche. In pratica si cambia la username e la password del servizio, la directory dove sono salvati file viene spostata nella dir torrent della home dell'utente pi in modo da semplificare il recupero in sftp e si abilita le connessioni esterne da qualsiasi host)
----------------------------------
{
    "alt-speed-down": 50,
    "alt-speed-enabled": false,
    "alt-speed-time-begin": 540,
    "alt-speed-time-day": 127,
    "alt-speed-time-enabled": false,
    "alt-speed-time-end": 1020,
    "alt-speed-up": 50,
    "bind-address-ipv4": "0.0.0.0",
    "bind-address-ipv6": "::",
    "blocklist-enabled": false,
    "blocklist-url": "http://www.example.com/blocklist",
    "cache-size-mb": 4,
    "dht-enabled": true,
    "download-dir": "/home/pi/torrent",
    "download-limit": 100,
    "download-limit-enabled": 0,
    "download-queue-enabled": true,
    "download-queue-size": 5,
    "encryption": 1,
    "idle-seeding-limit": 30,
    "idle-seeding-limit-enabled": false,
    "incomplete-dir": "/home/pi/torrent",
    "incomplete-dir-enabled": false,
    "lpd-enabled": false,
    "max-peers-global": 200,
    "message-level": 2,
    "peer-congestion-algorithm": "",
    "peer-limit-global": 240,
    "peer-limit-per-torrent": 60,
    "peer-port": 51413,
    "peer-port-random-high": 65535,
    "peer-port-random-low": 49152,
    "peer-port-random-on-start": false,
    "peer-socket-tos": "default",
    "pex-enabled": true,
    "port-forwarding-enabled": false,
    "preallocation": 1,
    "prefetch-enabled": 1,
    "queue-stalled-enabled": true,
    "queue-stalled-minutes": 30,
    "ratio-limit": 2,
    "ratio-limit-enabled": false,
    "rename-partial-files": true,
    "rpc-authentication-required": true,
    "rpc-bind-address": "0.0.0.0",
    "rpc-enabled": true,
    "rpc-password": "{efaed872245cfe54c92e668423872cf02458117bTl0EeuAR",
    "rpc-port": 9091,
    "rpc-url": "/transmission/",
    "rpc-username": "kappadocio",
    "rpc-whitelist": "*.*.*.*",
    "rpc-whitelist-enabled": true,
    "scrape-paused-torrents-enabled": true,
    "script-torrent-done-enabled": false,
    "script-torrent-done-filename": "",
    "seed-queue-enabled": false,
    "seed-queue-size": 10,
    "speed-limit-down": 100,
    "speed-limit-down-enabled": false,
    "speed-limit-up": 100,
    "speed-limit-up-enabled": false,
    "start-added-torrents": true,
    "trash-original-torrent-files": false,
    "umask": 18,
    "upload-limit": 100,
    "upload-limit-enabled": 0,
    "upload-slots-per-torrent": 14,
    "utp-enabled": true


}
----------------------------------

si riavvia il servizio
/etc/init.d/transmission-deamon start

a questo punto si sono due modi di interagire con il demone
1) via Browser
si puo' comandare lo scaricamento dei torrent indirizzando il browser all'indirizzo del server sulla porta 9091
per esempio
http://192.168.0.101:9091
si effettua il login e si effettua l'upload del file torrent o della url (per esempio del magnetic link)

Inserire un torrent

File in download
Mi ero scordato che la directory in uso al demone deve essere scrivibile al servizio, altrimenti si genera questo errore. Basta, da root, un chmod 777 /home/pi/torrent (non ci sono problemi di sicurezza sulla macchina)

Errore se la directory non e' abilitata in scrittura



1) via Cellulare
Ci sono applicazioni Android che permettono di comandare Transmission via cellulare. La piu' semplice e gratuita e' Remote Transmission, piuttosto banale nell'utilizzo

Login al server

Schermata di download
Impressioni di uso
Il sistema e' semplice e funzionale ma necessita comunque di un po' di amministrazione. Per errore ho tentato il download di un file enorme che ha saturato subito la SD Card. Risultato file system saturato e sistema che non si e' avviato al reboot (ho dovuto ricreare la torrent machine da zero)
L'interazione da telefono e' pessima ed al massimo l'applicazione Android puo' essere utile per monitorare come stanno andando le cose ma non per editare la lista dei download

ps. i file impiegati per il download sono stati cancellati subito dopo la creazione degli screenshot
pss : il case di plastica standard della Raspberry e' veramente orribile, si chiude con difficolta' e non permette il passaggio del flat cable delle GPIO

Debugger integrato ESP32S3

Aggiornamento In realta' il Jtag USB funziona anche sui moduli cinesi Il problema risiede  nell'ID USB della porta Jtag. Nel modulo...