venerdì 21 ottobre 2016

Faglia bordiera del bacino di Firenze

Fin dai tempi dell'Universita' mi e' stata chiara la genesi del bacino di Firenze ma ultimamente mi sono reso conto che non sapevo ubicare effettivamente la posizione e non avevo nemmeno l'idea se ci fossero delle evidenze geomorfologiche....ho scoperto che ho sempre avuto sott'occhio questa struttura tettonica senza di fatto riconoscerla.

Per trovare la posizione della struttura, vista la sua dimensione, si parte semplicemente dai dati SRTM


Dopo averli banalmente elaborati in QGis si vede chiaramente la rottura di pendio che e' stata contraddistanta dalla linea blu. Sovrapponendo la foto area di Google Maps per avere dei riferimenti la situazione e' piu' o meno questa


Dato che abito in zona Fiesole ho zoomato nell'area per vedere se potevo riconoscere qualcosa di familiare. La rottura di pendio e' posta in prossimita' di S.Domenico


Andando sulla strada che da Firenze porta a Fiesole, fermandosi tra l'ospedale di Camerata e S.Domenico e guardando in direzione Est, si ossserva chiaramente l'andamento della struttura (da mangiarsi i gomiti....ci saro' passato mille volte)


Per conferma ho cercato qualcosa a riguardo in bibliografia. Qui e' evidenziato il sistema tettonico completo e si vede che la faglia risalta ancora di piu' perche' si trova al contatto tra i depositi Plio-Pleistocenici e il Macigno

Coli Rubellini 2007

Coli Rubellini 2013



venerdì 14 ottobre 2016

Settaggio proxy su Linux

per impostare i settaggi del proxy si puo' esportare il valore delle variable http_proxy ed https_proxy da linea di comando ma queste impostazioni lavorano solo a livello della sola shell aperta.

Per impostare i settaggi del proxy a livello di tutto il sistema (per esempio per fare girare bene Chrome) si puo' editare il file /etc/environment

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http_proxy="http://myproxy.server.com:8080/" 
https_proxy="http://myproxy.server.com:8080/" 
no_proxy="localhost,127.0.0.1,localaddress,.localdomain.com" 
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e si riavvia il servizio della rete

venerdì 7 ottobre 2016

AKAI LPK25 e ZynAddSubFx

Sulla base del precedente tentativo, ho accoppiato la AKAI LPK25 ad un altro synth software disponibile su Linux ovvero ZynAddSubFx

La procedura e' leggermente differente perche', dopo aver attivato il sintetizzatore, da consolle si digita

aconnect -o



Ci si appunta i numeri di dispositivo dei client (in questo caso la tastiera come input ed il synt come output) e si collegano di due dispositivi con
aconnect nr_client1 nr_client2
nel caso acconnect 24 128


mercoledì 5 ottobre 2016

AKAI LPK25 con Linux

Il blog rinasce in una nuova veste abbondando l'elettronica ed interessandosi di tutto un po' con piu' attenzione alla musica

In questo post viene descritto come interfacciare una LPK25, un midi controller a basso costo con una estensione di due ottave (l'altezza e' modificabile con un Octave +/-)


Il dispositivo su Ubuntu viene immediatamente riconosciuto come dispositivo MIDI over USB

Per poterci suonare, essendo una tastiera priva di suoni, si deve utilizzare un sintetizzatore software (fluidsynth con interfaccia grafica QSynth) e da un programma che connette la tastiera al sintetizzatore (in questo caso vmpk). Tutti questi programmi si possono installare mediante apt-get.

Prima di iniziare a suonare ci sono un po' di impostazioni da fare. Si parte da QSynth entrando in setup (pulsante in basso a sinistra) abilitando l'input Midi sul primo tab


Nel tab Audio si setta il driver Alsa


e poi dove e' inserito il file dei suoni nel tab Soundfonts

Si avvia QSynth e ci si sposta su Virtual MIDI Piano Keyboard e dal menu Edit/Connections e si seleziona come Input MIDI la LPK25



















mercoledì 31 agosto 2016

martedì 30 agosto 2016

Intel Galileo Gen 2

Questa Intel Galileo e' stata presa su Ebay a circa 25 euro. Di fatto e' un prodotto che non si differenzia moltissimo da Intel Edison

Attenzione: la Galileo Gen 2 si differenzia dalla  Gen 1 per l'assenza del jack da 3.5 mm della porta seriale a fianco della porta Ethernet

In questo caso si tratta di un processore Quark x86  32 bit a 400 MHz di classe Pentium contro Atom di Edison, una scheda di rete cablata al posto della WiFi di Edison, 256 Mb di memoria flash contro gli 8 Gb di Edison



Ne vale la pena???
Per quanto l'ho pagata io decisamente si' ma il prezzo del componente nuovo varia tra gli 80 e 100 euro ed a questo punto la decisione vira decisamente per Intel Edison

La scheda viene venduta con il proprio alimentatore (e questo comincia ad essere un bel risparmio) ed al contrario di Edison non ha una porta di programmazione micro USB


Per entrare in consolle si deve connettere il cavo FTDI al connettore tra l'Ethernet e microUsb client. Il pin GND e' quello nero posto all'estrema sinistra della foto mentre le posizioni Rx e Tx occupano le posizioni 2 e 3 partendo da destra (il primo pin e' CTS)

La configurazione dei pin e' quindi

GND
RTS
vuoto
RX
TX
CTS

per entrare in shell l'account di default e' root senza password

La porta microUSB client e' usata solo per la programmazione degli sketch da Arduino IDE mentre la porta USB Host puo' alloggiare tastiera, mouse ed altri dispositivi
E' presente un lettore di carte microSD (fino a 32 Gb) ed un connettore per la LiPo in posizione simile a quello di Edison
E' possibile selezionare il voltaggio della parte Arduino a 3.3V e 5V con un apposito jumper al di sotto del connettore seriale ed inoltre nella parte inferiore c'e' l'ingresso per una scheda mini Pci Express (tipicamente per montare una schedina WiFi full length)

Esiste anche la comoda possibilita' di montare un modulo per l'alimentazione via POE

Importante : la scheda Ethernet di default non e' configurata (nemmeno via DHCP), si deve quindi alla prima accesione configurare il tutto via FTDI, assicurarsi il collegamento di rete e solo successivamente passare ad SSH







giovedì 25 agosto 2016

PTZ con servo SG90

Mi sono preso una basetta PTZ motorizzato con due micro servo SG90 dal solito ecommerce cinese (su Amazon Italia costava tre volte di piu' ed era lo stesso modello)


Il kit arriva nei pezzi sotto indicati ma senza istruzioni. Ma il problema non e' questo ... gli accessori dei servo non si adattano alla basetta nera.


Il primo passo e' quello di prendere la basetta superiore ed incatrare un GY90 nei due fermi. Si deve fare attenzione ad avvitare il servo il proprio rotore (in bianco) dalla parte opposta del fulcro nero


e qui inizia il primo problema....il braccetto bianco in dotazione non entra nell'apposita scanalatura.



Si deve quindi dotarsi di forbici ed adattare la lunghezza. Si avvita quindi il braccetto



si ribalta quindi il PTZ e si incastra il secondo servo nelle scanalature


e si inseriscono le viti per bloccare la base


e qui un altro problema, di nuovo il braccetto bianco non si adatta alla sede. A destra si vede il pezzo originale ed a sinistra il pezzo tagliato e gia' montato nella base


e si conclude serrando l'ultima vite al di sotto della base


Debugger integrato ESP32S3

Aggiornamento In realta' il Jtag USB funziona anche sui moduli cinesi Il problema risiede  nell'ID USB della porta Jtag. Nel modulo...