Sono un felice possessore di Nexus 7 ma da oltre un anno ho notato un problema che me lo rendeva sostanzialmente inutilizzabile ovvero il consumo anomalo della batteria (spento alla sera,sottolineo spento e non in stand-by al 90% la mattina dopo era praticamente privo di carica). Stanco di questo problema, pensando che la batteria originale fosse oramai esaurita (anche se a fronte di uno scarso utilizzo) ho deciso di ordinarne una nuova
Visto che pero' la batteria e' stata comprata su un e-commerce cinese e' passato un bel po' di tempo prima di averla tra le mani e mi e' venuta la strana idea di resettare il Nexus 7 al suo firmware originale....incredibilmente sono spariti tutti i problemi di batteria.
A questo punto mi e' venuto il forte sospetto che l'anomalia era derivata dal passaggio da Android 4 (firmware originale) al 5....evitando di aggiornare il sistema il Nexus 7 e' tornato come nuovo e mi trovo una batteria inutilizzata
lunedì 31 ottobre 2016
mercoledì 26 ottobre 2016
Frane a Pelago
Durante i periodo di tesi (e per le escursioni) mi sono trovato spesso a percorrere la strada che da Pontassieve porta alla Consuma e mi sono sempre chiesto il motivo della forma del versante indicato dalla freccia.
Da un estratto del Piano Strutturale del Comune di Pelago Tav. G.02 Novembre 2013 aggiornato a marzo 2014 l'area di interesse (al centro dell'immagine sottostante) e' circondato da orli di scarpata e corone di frana attive ed inattive
Guardando nella parte basale del pendio si vede quelli che sembrano gli accumuli al piede della frana
A questo punto mi sono incuriosito se si osservano movimenti dall'analisi dei permanent scatterers. I dati sono pubblici ma non facilmente reperibili. Si deve andare sul portale cartografico nazionale, selezionare il servizio WMS (il tema non e' listato in basso) e cercare Progetto Permanent Scatterer (http://wms.pcn.minambiente.it/pst) per poi selezionare la propria area (Firenze) ed il satellite di riferimento (ERS o CSK Cosmo SkyMed)
Da questa immagine non sembra che vi sia attivita' di versante
Da un estratto del Piano Strutturale del Comune di Pelago Tav. G.02 Novembre 2013 aggiornato a marzo 2014 l'area di interesse (al centro dell'immagine sottostante) e' circondato da orli di scarpata e corone di frana attive ed inattive
Guardando nella parte basale del pendio si vede quelli che sembrano gli accumuli al piede della frana
A questo punto mi sono incuriosito se si osservano movimenti dall'analisi dei permanent scatterers. I dati sono pubblici ma non facilmente reperibili. Si deve andare sul portale cartografico nazionale, selezionare il servizio WMS (il tema non e' listato in basso) e cercare Progetto Permanent Scatterer (http://wms.pcn.minambiente.it/pst) per poi selezionare la propria area (Firenze) ed il satellite di riferimento (ERS o CSK Cosmo SkyMed)
Da questa immagine non sembra che vi sia attivita' di versante
Windows for legacy PC
Quando pensi di averle viste piu' o meno tutte in ambito informatico viene subito sconfessato. Solo in questi giorni sono venuto a conoscenza di Windows for Legacy PCs, un progetto del 2006 per far girare Windows XP su hardware obsoleto, ovvero Pentium a 200 MHz con 128 Mb di ram (a cui e' poi succeduta una versione di Windows 7 con la stessa politica)
Il fatto che non la conoscessi dipende anche dal fatto che non si tratta di una versione di vendita al dettaglio (era venduta solo per volumi a grosse industrie)
La cosa piu' curiosa e' che non e' presente Internet Explorer
Al momento pero' questa cosa va piu' nel capitolo curiosita' che in quello delle cose utili perche' anche se uno riuscisse a trovare una licenza di installazione il sistema avrebbe solo gli aggiornamenti di Service Pack2
Il fatto che non la conoscessi dipende anche dal fatto che non si tratta di una versione di vendita al dettaglio (era venduta solo per volumi a grosse industrie)
La cosa piu' curiosa e' che non e' presente Internet Explorer
Al momento pero' questa cosa va piu' nel capitolo curiosita' che in quello delle cose utili perche' anche se uno riuscisse a trovare una licenza di installazione il sistema avrebbe solo gli aggiornamenti di Service Pack2
Da Peccioli ad Houston
In in precedente post avevo parlato della roccia lunare in esposizione a Peccioli mettendo l'accento sull'eta' dichiarata di 4 milioni di anni specialmente in relazione alla geologia lunare
del resto pero' avevo letto la scheda petrografica del campione (qui) che riportava la seguente tabella
e per quanto strano avevo accettato la datazione (potevano essere stati compiuti due errori dalla Nasa su due documenti di cui uno ufficiale??)
A distanza di 5 mesi ho ripreso in mano l'argomento e curiosando su internet ho trovato il sito geologialunare.it curato dal Dr. G. Turdo con cui ho avviato una corrispondenza via mail sull'argomento a cui ha gentilmente risposto (grazie mille) facendomi notare che nello stesso documento alla stessa pagina poco piu' in alto della tabella c'era il seguente grafico
in cui viene chiaramente indicata la data in b.y. (miliardi di anni) e non m.y (milioni di anni)...scemo io a non vederlo.
A questo punto ho scritto una mail al Lunar Sample Facility Laboratory che, in stile pienamente USA, mi ha risposto nel giro di un paio di giorni confermandomi l'errore e che la targhetta sarebbe stata corretta una volta che il campione rientrava nel loro laboratorio dopo le esposizioni a giro per il mondo...concludendo con un invito a visitare il loro laboratorio ad Houston come ringraziamento
del resto pero' avevo letto la scheda petrografica del campione (qui) che riportava la seguente tabella
e per quanto strano avevo accettato la datazione (potevano essere stati compiuti due errori dalla Nasa su due documenti di cui uno ufficiale??)
A distanza di 5 mesi ho ripreso in mano l'argomento e curiosando su internet ho trovato il sito geologialunare.it curato dal Dr. G. Turdo con cui ho avviato una corrispondenza via mail sull'argomento a cui ha gentilmente risposto (grazie mille) facendomi notare che nello stesso documento alla stessa pagina poco piu' in alto della tabella c'era il seguente grafico
in cui viene chiaramente indicata la data in b.y. (miliardi di anni) e non m.y (milioni di anni)...scemo io a non vederlo.
A questo punto ho scritto una mail al Lunar Sample Facility Laboratory che, in stile pienamente USA, mi ha risposto nel giro di un paio di giorni confermandomi l'errore e che la targhetta sarebbe stata corretta una volta che il campione rientrava nel loro laboratorio dopo le esposizioni a giro per il mondo...concludendo con un invito a visitare il loro laboratorio ad Houston come ringraziamento
venerdì 21 ottobre 2016
ADXL335 come tiltmetro
Questo e' una verifica se si puo' usare ADXL335 come misuratore di angoli affidabile.
Per ottenere la misura degli angoli il sensore deve essere fermo; a questo puo' si puo' utilizzare la scomposizione del vettore forza di gravita' per misurare gli angoli di pitch e roll
Per effettuare la verifica e' stato impiegato un tavolo di laboratorio inclinabile con una vite senza fine. Per ottenere una misura piu' precisa dell'angolo di inclinazione non e' stato usato un goniometro ma sono stati impiegate le misure dei due cateti dell'angolo in modo da ricavare l'angolo come arctangente
In generale e' stato osservato che in condizioni statiche la misura dell'angolo ha una deviazione standard di 0.25° decimale dal valore medio.
Plottando i dati dell'angolo misurato come arctg e da ADXL335 (entrambe le misure non sono da considerarsi particolarmente raffinate...nonostante l'uso di un calibro le misure delle distanze si sono rivelate piuttosto difficoltose)
Per ottenere la misura degli angoli il sensore deve essere fermo; a questo puo' si puo' utilizzare la scomposizione del vettore forza di gravita' per misurare gli angoli di pitch e roll
Per effettuare la verifica e' stato impiegato un tavolo di laboratorio inclinabile con una vite senza fine. Per ottenere una misura piu' precisa dell'angolo di inclinazione non e' stato usato un goniometro ma sono stati impiegate le misure dei due cateti dell'angolo in modo da ricavare l'angolo come arctangente
In generale e' stato osservato che in condizioni statiche la misura dell'angolo ha una deviazione standard di 0.25° decimale dal valore medio.
Plottando i dati dell'angolo misurato come arctg e da ADXL335 (entrambe le misure non sono da considerarsi particolarmente raffinate...nonostante l'uso di un calibro le misure delle distanze si sono rivelate piuttosto difficoltose)
Faglia bordiera del bacino di Firenze
Per trovare la posizione della struttura, vista la sua dimensione, si parte semplicemente dai dati SRTM
Dopo averli banalmente elaborati in QGis si vede chiaramente la rottura di pendio che e' stata contraddistanta dalla linea blu. Sovrapponendo la foto area di Google Maps per avere dei riferimenti la situazione e' piu' o meno questa
Dato che abito in zona Fiesole ho zoomato nell'area per vedere se potevo riconoscere qualcosa di familiare. La rottura di pendio e' posta in prossimita' di S.Domenico
Andando sulla strada che da Firenze porta a Fiesole, fermandosi tra l'ospedale di Camerata e S.Domenico e guardando in direzione Est, si ossserva chiaramente l'andamento della struttura (da mangiarsi i gomiti....ci saro' passato mille volte)
Coli Rubellini 2007 |
Coli Rubellini 2013 |
venerdì 14 ottobre 2016
Settaggio proxy su Linux
per impostare i settaggi del proxy si puo' esportare il valore delle variable http_proxy ed https_proxy da linea di comando ma queste impostazioni lavorano solo a livello della sola shell aperta.
Per impostare i settaggi del proxy a livello di tutto il sistema (per esempio per fare girare bene Chrome) si puo' editare il file /etc/environment
-----------------------------------------------------------------
http_proxy="http://myproxy.server.com:8080/"
Per impostare i settaggi del proxy a livello di tutto il sistema (per esempio per fare girare bene Chrome) si puo' editare il file /etc/environment
-----------------------------------------------------------------
http_proxy="http://myproxy.server.com:8080/"
https_proxy="http://myproxy.server.com:8080/"
no_proxy="localhost,127.0.0.1,localaddress,.localdomain.com"
------------------------------------------------------------------
e si riavvia il servizio della rete
venerdì 7 ottobre 2016
AKAI LPK25 e ZynAddSubFx
Sulla base del precedente tentativo, ho accoppiato la AKAI LPK25 ad un altro synth software disponibile su Linux ovvero ZynAddSubFx
La procedura e' leggermente differente perche', dopo aver attivato il sintetizzatore, da consolle si digita
aconnect -o
Ci si appunta i numeri di dispositivo dei client (in questo caso la tastiera come input ed il synt come output) e si collegano di due dispositivi con
aconnect nr_client1 nr_client2
nel caso acconnect 24 128
La procedura e' leggermente differente perche', dopo aver attivato il sintetizzatore, da consolle si digita
aconnect -o
Ci si appunta i numeri di dispositivo dei client (in questo caso la tastiera come input ed il synt come output) e si collegano di due dispositivi con
aconnect nr_client1 nr_client2
nel caso acconnect 24 128
mercoledì 5 ottobre 2016
AKAI LPK25 con Linux
Il blog rinasce in una nuova veste abbondando l'elettronica ed interessandosi di tutto un po' con piu' attenzione alla musica
In questo post viene descritto come interfacciare una LPK25, un midi controller a basso costo con una estensione di due ottave (l'altezza e' modificabile con un Octave +/-)
Il dispositivo su Ubuntu viene immediatamente riconosciuto come dispositivo MIDI over USB
Per poterci suonare, essendo una tastiera priva di suoni, si deve utilizzare un sintetizzatore software (fluidsynth con interfaccia grafica QSynth) e da un programma che connette la tastiera al sintetizzatore (in questo caso vmpk). Tutti questi programmi si possono installare mediante apt-get.
Prima di iniziare a suonare ci sono un po' di impostazioni da fare. Si parte da QSynth entrando in setup (pulsante in basso a sinistra) abilitando l'input Midi sul primo tab
Nel tab Audio si setta il driver Alsa
e poi dove e' inserito il file dei suoni nel tab Soundfonts
Si avvia QSynth e ci si sposta su Virtual MIDI Piano Keyboard e dal menu Edit/Connections e si seleziona come Input MIDI la LPK25
In questo post viene descritto come interfacciare una LPK25, un midi controller a basso costo con una estensione di due ottave (l'altezza e' modificabile con un Octave +/-)
Il dispositivo su Ubuntu viene immediatamente riconosciuto come dispositivo MIDI over USB
Per poterci suonare, essendo una tastiera priva di suoni, si deve utilizzare un sintetizzatore software (fluidsynth con interfaccia grafica QSynth) e da un programma che connette la tastiera al sintetizzatore (in questo caso vmpk). Tutti questi programmi si possono installare mediante apt-get.
Prima di iniziare a suonare ci sono un po' di impostazioni da fare. Si parte da QSynth entrando in setup (pulsante in basso a sinistra) abilitando l'input Midi sul primo tab
Nel tab Audio si setta il driver Alsa
e poi dove e' inserito il file dei suoni nel tab Soundfonts
Si avvia QSynth e ci si sposta su Virtual MIDI Piano Keyboard e dal menu Edit/Connections e si seleziona come Input MIDI la LPK25
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