mercoledì 6 aprile 2016

La mia famiglia Raspberry




Raspberry Pi 2 Model B : in alto a sinistra
Raspberry Pi Model B rev B : in alto a destra
Raspberry Pi Model B rev A : in basso a sinistra
Raspberry Pi Zero : in basso a destra

martedì 5 aprile 2016

Intel NUC

Mi e' stato prestato, per una prova, un Intel NUC, un sistema basato su processore i5



Il calcolatore, delle dimensioni di 10x10 cm, viene venduto in modalita' barebone, ovvero senza HD e senza memoria

Il NUC accanto ad un accendino per scala
Il problema e' che il dispositivo, per quanto carino ed a basso consumo, costa 346 euro (data odierna su Amazon) a cui vanno aggiunti circa 90 euro per un disco SSD da 250 Gb e una trentina di euro per 8Giga di Ram (circa 500 euro senza monitor, senza tastiera e mouse). Con una cifra di poco superiore e' possibile comprare un Surface dalle caratteristiche similari (ma completo)

In conclusione direi che non ne vale la pena come desktop, forse per applicazioni particolari la spesa puo' valere l'acquisto ma non me ne vengono in mente molte


DGPS cinematico con RTKLib e Ublox M8T

Una prova di usare l'Ublox M8T in modalita' differenziale e dinamica.
L'antenna fissa e' stata quella della ex Provincia di Firenze mentre il rover e' stato l'Ublox con parametri di acquisizione in modalita' raw 1 dato al secondo

La modalita' di acquisizione e' stata identica a quella illustrata qui tranne per il fatto che il rover non era fermo ma in movimento. L'elaborazione e' stata fatta in post-processing


Dal punto di vista del software la modifica da effettuare e' di andare in Options di RTKPost e modificare da Static a Kinematic 


Questo invece e' il plot con il fix differenziale



per avere un riferimento ho camminato sul bordo dei sentieri in asfalto e percorso il bordo della circonferenza. C'e' una discreta discrepanza con l'immagine di Google Earth ma credo che il problema sia principalmente relativo alla georefenziazione dell'immagine e non ai dati del GPS anche perche' le linee risultano rettilinee ed il cerchio ha una ottima forma

Videotel ADF 258 M2P

E' da molto tempo che il mio fornitore ufficiale di hardware (il cassonetto della spazzatura) non mi faceva qualche regalo (anche perche' ora tutti comprano portatili e non vengono piu' lasciati accanto al cassonetto come 10-15 anni fa)

L'Alcatel ADF 258 M2P (datat0 1991) e' un terminale videotel, quindi un semplice terminale stupido con input da modem e da seriale. Si presenta come un cubetto che si apre ribaltando la tastiera che a sua volta protegge lo schermo

Terminale acceso e con tastiera accessibile
Agli inizi degli anni 90 io lavoravo con un terminale Videotel in emulazione su PC su un 286 con modem esterno seriale a 2400 bps. Questo tipo di terminale era molto piu' diffuso in Francia (servizio Minitel), dove e' nato il servizio, anche perche' il terminale era dato gratuitamente al posto dell'elenco del telefono cartaceo. L'interfaccia grafica era testuale ed era disponibile Ascii-art che faceva sembrare il tutto un po' come il servizio Televideo. (non vorrei sbagliarmi ma su schermi a colori come nell'emulazione su Pc era disponibili anche schermate a colori)

Tastiera chiusa
E' inutile cercare il pulsante di accensione. Il terminale e' sempre acceso, nel migliore dei casi e' in standby. Per accendere il monitor si usa il tasto immediatamente sotto il logo rosso della SIP a sinistra del tasto 1

Numero di serie

Pannello posteriore, mancante dello sportellino di sinistra, lato in cui sono presenti il connettore telefonico e l'alimentazione. A destra in basso il connettore seriale
Il terminale e' stato trovato senza cavo di alimentazione ma basta un cavo standard, tipo quello dei registratori portatili. Ovviamente c'e' sempre un po' di paura a dare corrente a 220 V ad un dispositivo di cui non si conosce la storia o se ha subito qualche piovasco (ricordo che e' stato trovato ad un cassonetto). A valle dell'alimentazione e' presente un fusibile in gabbietta plastica

Richiesta di password

La prima brutta sorpresa e' che il terminale e' protetto da password. Come indicato da questo sito, che e' praticamente l'unica fonte di informazioni, e' sufficiente 
1) Inserire la presa
2) digitare FUNZ+M
3) digitare R

e questa e' la schermata iniziale priva della richiesta di password


Altre combinazioni di tasti interessanti sono (link originale)
FUNZ+Agenda (il tasto sotto a quello di accensione) : 
FUNZ+M+1 : Prestel
FUNZ+M+2 : Teletel
FUNZ+M+3 : ASCII 7P1, 300 bps,80 colonne
FUNZ+M+4 : ASCII 7P1, 300 bps,40 colonne
FUNZ+M+5 : ASCII 8N1, 300 bps,80 colonne
FUNZ+M+6 : ASCII 8N1, 300 bps,40 colonne
FUNZ+M+7 : ASCII 7P1, 1200 bps,80 colonne
FUNZ+M+8 : ASCII 7P1, 1200 bps,40 colonne
FUNZ+M+3 : Teletel, 1200 bps,40 colonne
FUNZ+B+1 : 300 bps
FUNZ+B+2 : 2400 bps
FUNZ+B+4 : 4800 bps
FUNZ+M+E : echo

In questo sito viene utilizzato un terminale Videotel, simile ma non uguale all'ADF 258, come terminale seriale per Linux. Un'idea interessante che se ho tempo cerchero' di sviluppare
La mappatura della porta DIN a 5 poli e' la seguente

ed le connessioni (ripresa sempre dal sito indicato in precedenza)





lunedì 4 aprile 2016

wget in Tor

Oltre ad usare la rete Tor per navigare via Web con il comodo Tor Bundle e' possibile utilizzare anche comandi scriptabili (per esempio wget) all'interno di una connessione Tor

Si usa quindi il comando torsocks (apt-get install torsocks)

la sintassi e' estremamente semplice

torsocks wget ..... http://www.test.com


Esempio di connessione http standard (sopra) e wget via Tor (sotto) 

L'unica difficolta' e' avere la conferma che lo scaricamento avvenga da una connessione Tor al posto che dal proprio Ip. Se all'interno di Tor Bundle c'e' una comoda icona con torsocks a linea di comando non ci sono informazioni dirette.

Si puo' usare allora un servizio online che riporta l'ip del chiamante come http://www.get-ip.me/. Ho selezionato questo servizio perche' altri piu' siti piu' famosi, come http://getip.com oppure www.whatsmyip.org non permettono la connessione da wget

venerdì 1 aprile 2016

Raspberry Pi solare

Una cosa che ho sempre desiderato e' quella di avere un calcolatore portatile alimentato ad energia solare.



La cosa che piu' ci si e' avvicinata nel tempo e' stata l'OLPC-X0-1, un computer portatile destinati ai bambini dei paesi in via di sviluppo, che era dotato di un meccanismo a manovella per generare corrente (tipo i telefoni di campagna della prima guerra mondiale)

Visto che i tempi sono cambiati ho voluto provare ad usare una Raspberry 2 collegato ad un PowerBank da 10000 mA e un pannello solare da 7W (per rendere la cosa completa la Raspberry doveva essere fornita di un monitor da 5 pollici ed una tastiera/trackpad della Logitech ma al momento non e' ancora arrivato il corriere con lo schermo)

Il problema si e' pero' evidenziato subito. Il pannello solare, in piena insolazione ed orientato direttamente verso il Sole, riesce a generare a malapena 450 mA. Considerando che il solo Raspberry 2 consuma  circa 330 mA e' presto detto che in condizioni non ottimali di illuminazione solare sara' utilizzata la sola carica della batteria senza possibilita' di ricarica da parte del pannello

Qualche speranza in piu' usando una Pi Zero (220 mA) ma in generale direi che dovro' ancora rimandare il mio progetto di calcolatore portatile solare

giovedì 31 marzo 2016

PIC 16F877A e ATMEGA328P standalone su breadboard

Era da un po' di tempo che volevo provare ad usare un ATMEGA328P (il microcontrollore di Arduino Uno) separato dalla sua scheda. Cio' permette di rispamiare un po' di soldi (la spesa piu' importante e' il microcontrollore con flashato il bootloader) e di elettronica (regolatore di tensione, programmatore via USB)

Per rendere le cose semplici l'obbiettivo era quello di far girare lo sketch Blink (lampeggio di un led su PIN D13)

Ho scoperto quindi che la circuiteria per usare un ATMEGA ed un PIC su una breadboard sono molto simili e si riducono sostanzialmente ad alimentare il microcontrollore e fornire il clock da un quarzo con due condensatori accessori

PIC 16F877A
Il microcontrollore e' stato programmato con PicKit 3. A differenza di ATMEGA si possono impostare differenti frequenze di clock secondo le modalita' LP (Low Power, 32.768 KHz), XT (fino a 8MHz) ed HS



Il led e' stato posto sulla pin D0



ATMEGA 328P

La configurazione minimale di un ATMEGA 328P e' molto simile a quella del PIC. In pratica e' sufficiente prima programmare il chip direttamente sulla Arduino usando la normale procedura via IDE


Il pin 1 del microcontrollore deve essere orientato verso il connettore ISCP della Arduino. Il microcontrollore e' smontato dalla Arduino Uno

Poi si rimuove il chip e lo si inserisce sulla breadboard (ATTENZIONE: i pin sono estremamente delicati e facili da piegare) . Sono sufficienti  un quarzo oscillatore da 16 MHz tra i pin 9 e 10 (vedi schema successivo) e due condensatori da 22 pF a ponte tra GND ed i due piedini dell'oscillatore. Successivamente si devono connettere i pin 7 e 20 a Vcc +5V e pin 8 e 22 a GND




Fatto cio' si puo' inserire un led sul pin 19 (che corrisponde alla porta digitale 13 nel linguaggio Arduino) per vedere se tutto funziona (ho omesso per semplicita' la resistenza sul led perche' la prova e' durata pochi secondi e non c'era il rischio di fare danni all'elettronica)










E' possibile far funzionare l'ATMEGA 328P anche con il suo clock interno a 8 MHz (senza quindi necessita' di nient'altro che l'alimentazione) ma cio' richiede di modificare il bootloader

Debugger integrato ESP32S3

Aggiornamento In realta' il Jtag USB funziona anche sui moduli cinesi Il problema risiede  nell'ID USB della porta Jtag. Nel modulo...