mercoledì 3 agosto 2016

Datalogger obsoleto

Mi sono stati regalati alcuni componenti elettronici tirati fuori da un armadio senza una precisa indicazione del loro utlizzo

Ad un esame attento degli integrati probabilmente si tratta di un datalogger. Sono presenti delle schede removibili al cui interno degli integrati M27128AF1, una UV EPROM (notare la finestrella scoperta) da 128 Kb per un totale di 4 moduli con un totale  512 Kb.




L'altra scheda e' ad occhio una vecchia ISA Full Size. Si notano un componente DM74LS38 (4 porte indipendenti di NAND), un P8255A-5 un integrato programmabile della Intel per funzione di IO per interfacciare un computer e un SN54LS245 ed un P8259A per la gestione programmabile degli interrupt












martedì 2 agosto 2016

Trova le differenze


1984 - Commodore 64


1995?? - Olivetti M24



2016 - Sala macchine


Debian 8 su PowerBook G4 Titanium

Con questo post si rientra alle origini del blog ovvero installare Debian su macchina obsolete
In questo caso c'e un dubbio. Ha una mela sullo schermo ma e' un Apple PowerBook od un PC piuttosto bruttino e molto standard ????
Si tratta di un modello particolarmente esotico (su Ebay al momento non sono presenti in vendita esemplari funzionanti) ovvero di un A1025 PowerBook G4 Titanium, un pezzo di storia risalente al 2002 nel periodo di passaggio da OS 9 a OS X


La macchina era destinata alla distruzione ed era priva dell'Hd (il precedente possessore si e' sincerata di rimuovere tutti i suoi dati)..fortunatamente ha lasciato pero' il flat cable per il montaggio dell'HD . Ha montati 256 MB di Ram (standard dell'epoca)

Scheda madre con il nuovo HD da 40 Gb

Accesso alla Ram sotto la tastiera
Le porte sono tutte nascoste da uno scomodissimo sportellino sul retro del computer



L'installazione di Debian 8 per PowerPC (non ci sono repository PowerPC su Debian.it quindi bisogna puntare su Debian.org) non ha mostrato nessun problema...la mancanza di Ram mette un po' in crisi XFCE ma con un po' di tuning si tratta di macchina ancora usabile


venerdì 15 luglio 2016

Servo Shield per Arduino

Avevo gia' provato ad usare i servo sia in modo diretto che tramite una scheda apposita. Questa volta devo realizzare un movimento PTZ per una webcam

Questa e' la volta dell'Adafruit Servo Shield (o meglio di un suo clone cinese)
La scheda, che funziona sul I2C, riesce a pilotare 16 canali da 0 a 15 a ciascuno dei quali corrisponde un servo



Arduino non eroga abbastanza tensione per cui e' necessario connettere una alimentazione esterna allo shield. Nel mio caso ho usato un modulo MB102 da breadboard collegato ad alimentatore da 2 A/12 V per pilotare due servo. Puo' essere anche necessario inserire un condensatore

Questa e' la pedinatura con il cavo giallo (dati) verso l'interno della scheda ed il cavo marrone (GND) sull'esterno)



Fatte le connessioni si deve scaricare la librerie apposita da Adafruit
Quiesto e' lo sketch che ho usato..si devono definire i valori minimi e massimi di rotazione (da riccercare per tentativi)


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#include <Wire.h>
#include <Adafruit_PWMServoDriver.h>

Adafruit_PWMServoDriver pwm = Adafruit_PWMServoDriver(0x40);

#define SERVOMIN  200
#define SERVOMAX  400

void setup() {
  pwm.begin();
  pwm.setPWMFreq(60);  // Analog servos run at ~60 Hz updates
  yield();
}


void loop() {
  for (uint16_t pulselen1 = SERVOMIN; pulselen1 < SERVOMAX; pulselen1++) {
         pwm.setPWM(1, 0, pulselen1);
         delay(20);



        for (uint16_t pulselen = SERVOMIN; pulselen < SERVOMAX; pulselen++) {
              pwm.setPWM(0, 0, pulselen);
              delay(20);
              }
        delay(500);
        for (uint16_t pulselen = SERVOMAX; pulselen > SERVOMIN; pulselen--) {
              pwm.setPWM(0, 0, pulselen);
              delay(20);
              }
         delay(500);
  }

  for (uint16_t pulselen1 = SERVOMAX; pulselen1 > SERVOMIN; pulselen1--) {
         pwm.setPWM(1, 0, pulselen1);
         delay(20);



        for (uint16_t pulselen = SERVOMIN; pulselen < SERVOMAX; pulselen++) {
              pwm.setPWM(0, 0, pulselen);
              delay(20);
              }
        delay(500);
        for (uint16_t pulselen = SERVOMAX; pulselen > SERVOMIN; pulselen--) {
              pwm.setPWM(0, 0, pulselen);
              delay(20);
              }
         delay(500);
  }

}
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lunedì 11 luglio 2016

Raggi cosmici e Android

Avevo sentito della possibilita' di usare il CCD della fotocamera dei comuni telefoni per individuare i raggi cosmici (o meglio i muoni che sono l'effetto dell'interazione del raggio cosmico con l'atmosfera.. quando un muone colpisce un CCD libera degli elettroni che sono misurabili dall'elettronica della fotocamera..per una descrizione piu' dettagliata si veda questo documento)

Questo effetto e' particolarmente visibile nelle fotografie riprese sulla stazione spaziole (i pixel, nella foto sottostante,  bruciati dal passaggio di raggio cosmico sono indicati dal cerchietto rosso).




Per vedere se riuscivo a catturare qualche evento ho usato l'applicazione DECO dell'Universita' del Winsconsin. Si tratta di un sistema di rilevazione distribuito che invia i dati ad un server centrale per discriminare i veri eventi dai falsi positivi



Il problema principale e' che il CCD, ovvero la sua matrice di sensori (ovvero i pixel), non sono tra loro calibrati e si deve quindi estrapolare dal rumore di fondo un eventuale evento.

Nonostante le bassa probabilita' di registrare un evento ho ottenuto nel giro di poche ore 6 eventi su  7770 osservazioni. O sono fortunato o c'e' qualcosa da capire.
Scaricando i dati dal sito a questo indirizzo queste sono le immagini relative ai miei eventi

Dati originali




Rielaborazione 
Rimettendo in ordine i dati all'interno di una GIF animata si vede chiaramente che alcuni punti a luminanza maggiori compaiono su diversi fotogrammi

Se si cerchiano di verde i pixel ad alta luminanza e si sottraggono dalle immagini delle acquisizioni reali si nota che, quelli indicati come eventi in realta' non sarebbero nient'altro che pixel fuori calibrazione all'interno della matrice dato che si trovano nella stessa posizione ed hanno una posizione reciproca uguale (e' altamente improbabile che un evento si ripeta nella stessa posizione della matrice nell'arco di un cosi' poco tempo, circa 3 ore di osservazione)

Visto che ho la fortuna di lavorare con colleghi che manipolano sostanze blandamente radioattive ed ho esposto il sensore della macchina fotografica ad un campione test di Cs137 in modo da forzare l'eccitazione dei pixel del CCD.

In questo modo, dal rumore di fondo, ogni tanto compaiono dei pixel piu' luminosi


Ancora una volta mettendo in fila le immagini si vede che il pixel piu' luminoso e' sempre il solito.





Non si tratta quindi dell'eccitazione derivante dal passaggio di una particella o radiazione ma di un errore del sensore della camera

In conclusione esperimento non riuscito
Per la cronaca ho provato a contattare gli sviluppatori di DECO sia sulla mailing list di Google che alla mail di riferimento ma non ho ottenuto risposta da circa 7 giorni. Peraltro le mie sono state le uniche registrate per 5 giorni consecutivi... non so quanto il progetto sia ancora attivo

Intel Compute Stick ed Ubuntu

Ho preso su Ebay per un cinquantina di euro (arrivato nuovo ed impacchettato.. il prezzo su Ebay e' di 136 euro)  e' di un Intel Compute Stick, piu' nel dettaglio il modello BOXSTCK1A32WFC con incluso un processore Atom con 2 Gb Ram, 32 Gb di disco e sistema operativo Windows 10...ne esiste anche una  versione con premontato Ubuntu ma costa circa uguale e monta solo 1 Gb Ram e 8Gb di disco


Primi dettagli: per usare l'adattore HDMI2VGA ho dovuto comprare un connettore HDMI femmina-femmina


Il modulo non e' proprio parco nei consumi. In fase di boot arriva anche a 1.2 A

Un altro problema e' che il Intel Compute Stick monta una sola USB 2 da 500 mA. Se si monta un Hub USB passivo e si collegamento mouse stampante e network dongle non si riesce ad alimentare il tutto...me ne sono accorto perche' il led sotto il mouse era spento. La soluzione e' quella di usare una HUB alimentato o tastiera e mouse Logitech con Universal Receiver oppure tutto bluetooth (in questo caso pero' non si riesce ad entrare nel BIOS)

Per Compute Stick esiste una apposita distribuzione Linuxium ma ho voluto comunque provare con una Ubuntu 16.04 64 bit standard per vedere come andava.
Per avviare il boot da BIOS si deve selezionare l'apposita opzione (vedi immagine sottostante) Configuration/Select Operating System


Visto che non volevo compromettere l'installazione di Windows 10 ho inserito una SD Card da 16 Gb ed ho installato il sistema con le impostazioni dello screenshot sottostante (la SD Card non e' cosi' lenta nell'uso)




Il sistema si e' installato e riavviato senza problemi tranne il fatto che GRUB, pur presentando l'opzione Windows non riusciva ad avviarlo (leggendo sembra che sia un problema legato a 32/64 bit)
Ubuntu 16.04 funziona bene tranne per il fatto che mancano i moduli per gestire la scheda WiFi e Bluetooth di Compute Stick. Una volta scoperto che il chip interno e' un Realtek 8723bs e' facile trovare i moduli da scaricare e compilare

Wifi
Bluetooth


Cercando di risolvere il problema di Grub e non volendo usare una soluzione preconfenzionata ho provato ad usare Ubuntu 16.04 da questo link ma Grub ha presentato sempre i soliti problemi



DXL335 con Arduino FIO

Un semplice progettino per un accelerometro accoppiato a XBee.
Per questa configurazione e' stata scelta una Arduino Fio, purtroppo oramai fuori produzione, una scheda che monta il microcontrollore di Arduino Leonardo accoppiato ad un socket Xbee con un connettore JST per una batteria LiPo e la predisposizione per il pannello solare


Il modulo Xbee non e' presente nella foto per far vedere il socket. il cavo blu in origine era tra DTS di Xbee e D10 per mandare il sleep mode il modulo di trasmissione)

La Arduino FIO si programma tramite FTDI Breakout (i pin devono essere saldati a mano).
L'ADXL e' stato brutalmente saldato ai pin A5, A6 ed A7 per i canali rispettivamente Z,Y ed X mentre per l'alimentazione ho fatto un paio di patch

Come si deve dal confronto con la moneta da due euro la dimesione totale del progetto e' estremamente ridotta (la batteria LiPo e' da 1400 mAh)


Lo sketch e' molto semplice e si limita ad effettuare una lettura analogica su ogni asse (per la conversione in accelerazione si veda questo precedente post) e mandare la lettura sulla porta seriale che e' direttamente collegata, senza modificare niente al modulo XBEE
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void setup() {
  Serial.begin(9600);
}

void loop() {
  Serial.print(analogRead(A7));
  Serial.print("\t");
  Serial.print(analogRead(A6));
  Serial.print("\t");
  Serial.print(analogRead(A5));
  Serial.println();
  delay(100);
}




Debugger integrato ESP32S3

Aggiornamento In realta' il Jtag USB funziona anche sui moduli cinesi Il problema risiede  nell'ID USB della porta Jtag. Nel modulo...